“Non ti cunveni”, disse con freddezza un simpatico e noto personaggio di fatto tropeano ad un signore che lo minacciò di prenderlo a schiaffi per i suoi modi non proprio concilianti. Una filosofia di vita che, tradotta in termini pratici, significa: “non sprecare fiato con chi non ne vale la pena”. E io, di questa massima popolare, ne ho fatto un piccolo tesoro personale: più efficace di qualsiasi manuale di crescita interiore e, soprattutto, completamente gratis.
Per questo, nonostante spesso mi prudano le mani – o meglio la tastiera – per rispondere a certe colossali sciocchezze, ho preferito quasi sempre il silenzio. Non tanto per mancanza di argomenti, ma per un principio: elevare il nulla ad avversario significa riconoscergli una dignità che non merita.
Tuttavia, stavolta, sollecitato da persone che stimo e al cui giudizio tengo molto, eccomi qui a mettere due righe nero su bianco.
Il tema è la scuola primaria di Viale Coniugi Crigna, il famoso terzo padiglione destinato dai Commissari ad ospitare la Compagnia dei Carabinieri di Tropea (tema sul quale ritornerò in questi giorni), e quel finanziamento da oltre 5 milioni di euro che, secondo i soliti noti, sarebbe evaporato a causa delle inefficienze del Comune proprio durante il mio mandato da Sindaco.
Ora, il futuro autoproclamatosi candidato a Sindaco nel tentativo di scaricarmi addosso colpe inesistenti, ha riscritto questa vicenda in maniera così fantasiosa e mistificante da meritarsi un riscontro. Omette volutamente – o per pura ignoranza, cosa che non saprei dire e in fondo poco cambia – i dettagli fondamentali. E il bello è che qualche giornalista, forse preso dalla fretta di riempire due colonne, ha, evidentemente, persino deciso di assumerlo come “fonte autorevole”, senza nemmeno avere l’ardire di verificare i fatti o ascoltare i diretti interessati.
Provo, dunque, a essere chiaro e semplice, anche se so che spiegare questa vicenda al nostro mr. simpatia è opera titanica.
Il Comune di Tropea, nel 2015, partecipò e vinse il concorso “Scuola innovativa”, che prevedeva un finanziamento di circa 5,2 milioni di euro. Quando ci insediammo con la mia amministrazione, nell’ottobre 2018, riprendemmo in mano un progetto già clinicamente morto e riuscimmo a riattivarlo. Poi arrivarono il COVID e il famigerato Superbonus a cinque stelle: tradotto, i costi triplicarono e quei 5 milioni diventarono carta straccia. INAIL e Ministero ci rassicurarono verbalmente su un possibile adeguamento a 10 milioni (tanto occorreva), ma senza mai mettere nulla per iscritto.
Va da sé che, senza copertura finanziaria reale, l’operazione non poteva più andare avanti. Eppure non ci arrendemmo: portammo avanti altri cantieri collegati, come quello del plesso centrale, destinatario di un finanziamento di circa 700 mila euro (vado a memoria). Questo plesso, nel progetto “scuola innovativa”, sarebbe stato inglobato dal primo. Ovviamente, senza certezze sul finanziamento, non potevamo bloccare i lavori sul centrale, né demolire il plesso “1”. Tuttavia, per eccesso di zelo – e con un bel carico di responsabilità personale sulle spalle e nella tasche – nel giugno 2023 mandammo in appalto la gara per l’affidamento della progettazione esecutiva, facendo riferimento non ai 5 milioni (mai rivalutati), ma al costo reale dell’opera: poco meno di 10 milioni. Lo facemmo nella speranza (un po’ ingenua, forse) di ricevere un cenno formale di riscontro positivo sull’adeguamento del finanziamento. Nulla arrivò. E, senza copertura finanziaria, non sarebbe stato possibile affidare una progettazione di quella portata: a meno che non volessimo pagarla personalmente, col portafoglio di casa.
Ed è bene ricordarlo: la stessa identica sorte è toccata a tutti i 10 Comuni vincitori del concorso. Non uno, non due: tutti!
E mentre qualcuno cerca di cucirmi addosso colpe che non ho, mi preme ribadire un punto: durante il mio mandato il Comune di Tropea ha partecipato a un’infinità di bandi, aggiudicandosene diversi, grazie alla professionalità e alla determinazione di tanti collaboratori. È stata una vera e propria squadra, non un uomo solo al comando. Anche il CIS, tema di grande attualità, è frutto di quel lavoro collettivo: non un omaggio “piovuto dall’alto” come qualcuno vorrebbe far credere subdolamente, ma un risultato conquistato con impegno e competenza.
Questo, in sintesi, è il quadro che il Nostro autoproclamatosi candidato a Sindaco cerca di trasformare in una mia colpa personale. Peccato che la realtà – quella con i documenti e i numeri – dica altro.
Non expedit
E allora, coerente con la massima iniziale, mi fermo qui: “non ti cunveni”. Anche perché, a voler insistere, finisce che: “si ci mini, ci mini a nu paecu; si ti mina, ti mina nu paecu”.
In ogni caso, un consiglio al mancato avvocato che continua a sfornare interpretazioni creative: prima di aprire bocca, si legga le carte. Tutte. E magari, se riesce, anche l’attualità. Non è difficile: serve solo la voglia e, ovviamente, la capacità di capire.
Avv. Giovanni Macrì